In prossimità dell'appartamento Happia Domus

Luca
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Visite turistiche

Il Parco è situato a pochi metri dell'Happia Domus, in una zona di grande rilievo storico e culturale. Si trova a ridosso delle Mura Aureliane, in un’area lambita da due antichissime direttrici che hanno letteralmente segnato la fortuna economica della vecchia Roma: la via Latina e la via Appia Antica. Nel suo territorio si snoda il fiume Almone, piccolo affluente del Tevere che un tempo era considerato sacro. Attualmente, la Caffarella ha un’estensione di circa 190 ettari, dovuta ad anni di espansioni che hanno aggiunto numerose porzioni verdi all’area originale. Il Parco offre veramente un’esperienza indimenticabile, per chi ama la natura e per chi ha voglia di concedersi una vera e propria passeggiata che lo riporti indietro nel tempo. Sono molti i sentieri che si snodano all’interno della zona protetta, la maggior parte dei quali si dipanano attraverso splendide costruzioni risalenti a vari periodi dell’antichità, che raccontano la storia della capitale e dei popoli che l’hanno abitata nel corso dei secoli. Uno degli esempi più suggestivi è il Ninfeo di Egeria, una fonte risalente al 2° secolo d.C.; risalenti probabilmente allo stesso periodo sono anche le Cisterne romane, adibite a riserva d’acqua per alcune ville presenti nei dintorni. Restaurate di recente, le Cisterne sono oggi visitabili nel periodo primaverile e in quello autunnale.Tra gli edifici più spettacolari della Caffarella dobbiamo ricordare anche il Tempio del Dio Redicolo, un sepolcro antichissimo edificato in onore di Annia Regilla, nobildonna residente in una delle splendide ville che punteggiavano tanti secoli fa il Parco. Di età rinascimentale è invece il Casale della Vaccareccia, edificato probabilmente nel ‘500. Il complesso, oggi utilizzato parzialmente per l’allevamento di ovini e per la produzione casearia, ingloba anche una delle torri di guardie medievali un tempo presenti in gran numero in questa zona.
429 Recomendado por los habitantes de la zona
Parque de la Caffarella
429 Recomendado por los habitantes de la zona
Il Parco è situato a pochi metri dell'Happia Domus, in una zona di grande rilievo storico e culturale. Si trova a ridosso delle Mura Aureliane, in un’area lambita da due antichissime direttrici che hanno letteralmente segnato la fortuna economica della vecchia Roma: la via Latina e la via Appia Antica. Nel suo territorio si snoda il fiume Almone, piccolo affluente del Tevere che un tempo era considerato sacro. Attualmente, la Caffarella ha un’estensione di circa 190 ettari, dovuta ad anni di espansioni che hanno aggiunto numerose porzioni verdi all’area originale. Il Parco offre veramente un’esperienza indimenticabile, per chi ama la natura e per chi ha voglia di concedersi una vera e propria passeggiata che lo riporti indietro nel tempo. Sono molti i sentieri che si snodano all’interno della zona protetta, la maggior parte dei quali si dipanano attraverso splendide costruzioni risalenti a vari periodi dell’antichità, che raccontano la storia della capitale e dei popoli che l’hanno abitata nel corso dei secoli. Uno degli esempi più suggestivi è il Ninfeo di Egeria, una fonte risalente al 2° secolo d.C.; risalenti probabilmente allo stesso periodo sono anche le Cisterne romane, adibite a riserva d’acqua per alcune ville presenti nei dintorni. Restaurate di recente, le Cisterne sono oggi visitabili nel periodo primaverile e in quello autunnale.Tra gli edifici più spettacolari della Caffarella dobbiamo ricordare anche il Tempio del Dio Redicolo, un sepolcro antichissimo edificato in onore di Annia Regilla, nobildonna residente in una delle splendide ville che punteggiavano tanti secoli fa il Parco. Di età rinascimentale è invece il Casale della Vaccareccia, edificato probabilmente nel ‘500. Il complesso, oggi utilizzato parzialmente per l’allevamento di ovini e per la produzione casearia, ingloba anche una delle torri di guardie medievali un tempo presenti in gran numero in questa zona.
Ubicato sulla via Latina, a pochi metri dell'Happia Domus, l'ipogeo di via Dino Compagni rappresenta uno dei monumenti più celebri della Roma tardoantica, non solo per la varietà architettonica degli ambienti ma, specialmente, per la sua straordinaria decorazione pittorica (oltre 100 affreschi), così da meritarsi l'appellativo di "pinacoteca del IV secolo", se si recupera la definizione coniata da padre Antonio Ferrua per la editio princeps del monumento. L'ipogeo era destinato a una ristretta cerchia di famiglie facoltose della Roma del IV secolo, i cui componenti non erano ancora tutti cristiani, da cui la singolare presenza di alcuni cubicoli con cicli pagani entro una serie di vani con soggetti cristiani. Un cospicuo numero di temi biblici costituiscono, a6ncora oggi, delle rappresentazioni uniche nel panorama funerario e nell'intera iconografia cristiana.
Ipogeo di via Dino Compagni
258 Via Latina
Ubicato sulla via Latina, a pochi metri dell'Happia Domus, l'ipogeo di via Dino Compagni rappresenta uno dei monumenti più celebri della Roma tardoantica, non solo per la varietà architettonica degli ambienti ma, specialmente, per la sua straordinaria decorazione pittorica (oltre 100 affreschi), così da meritarsi l'appellativo di "pinacoteca del IV secolo", se si recupera la definizione coniata da padre Antonio Ferrua per la editio princeps del monumento. L'ipogeo era destinato a una ristretta cerchia di famiglie facoltose della Roma del IV secolo, i cui componenti non erano ancora tutti cristiani, da cui la singolare presenza di alcuni cubicoli con cicli pagani entro una serie di vani con soggetti cristiani. Un cospicuo numero di temi biblici costituiscono, a6ncora oggi, delle rappresentazioni uniche nel panorama funerario e nell'intera iconografia cristiana.  
Questi grandiosi ruderi sono estesi per un'area così vasta che dalla fine del Settecento il luogo fu chiamato "Roma Vecchia", perché si credeva appartenessero ad una città: si tratta invece dei resti della proprietà di due ricchi fratelli, Sesto Quintiliano Condiano e Sesto Quintiliano Valeriano Massimo (come si poté appurare tramite i loro nomi impressi sulle fistule di piombo attraverso le quali passava l'acqua), entrambi consoli nel 151 d.C. e nota con il nome di "Villa dei Quintili". L'imperatore Commodo, volendosi impadronire delle ricchezze dei due fratelli, nonché di questa lussuosa villa, nel 182 li fece processare per un'ipotetica congiura e condannare a morte. Confiscati i beni dei Quintili, compresa questa villa, l'imperatore la fece restaurare trasformandola in una vera reggia di campagna. Le strutture superstiti della villa denunciano due grandi fasi costruttive: la prima, caratterizzata dall'opera laterizia, riferibile al tempo dei proprietari originari, la seconda, caratterizzata dall'opera listata, attribuibile ai rifacimenti ed alle aggiunte di Commodo.
14 Recomendado por los habitantes de la zona
Villa dei Quintili e Santa Maria Nova
14 Recomendado por los habitantes de la zona
Questi grandiosi ruderi sono estesi per un'area così vasta che dalla fine del Settecento il luogo fu chiamato "Roma Vecchia", perché si credeva appartenessero ad una città: si tratta invece dei resti della proprietà di due ricchi fratelli, Sesto Quintiliano Condiano e Sesto Quintiliano Valeriano Massimo (come si poté appurare tramite i loro nomi impressi sulle fistule di piombo attraverso le quali passava l'acqua), entrambi consoli nel 151 d.C. e nota con il nome di "Villa dei Quintili". L'imperatore Commodo, volendosi impadronire delle ricchezze dei due fratelli, nonché di questa lussuosa villa, nel 182 li fece processare per un'ipotetica congiura e condannare a morte. Confiscati i beni dei Quintili, compresa questa villa, l'imperatore la fece restaurare trasformandola in una vera reggia di campagna. Le strutture superstiti della villa denunciano due grandi fasi costruttive: la prima, caratterizzata dall'opera laterizia, riferibile al tempo dei proprietari originari, la seconda, caratterizzata dall'opera listata, attribuibile ai rifacimenti ed alle aggiunte di Commodo.
La Basilica di San Giovanni in Laterano, definita anche la "madre di tutte le chiese" è una delle quattro basiliche papali di Roma insieme a San Pietro, San Paolo fuori le mura e Santa Maria Maggiore e fa parte di un grande complesso monumentale che include il grande obelisco, il Palazzo del Laterano ed il Santuario della Scala Santa. Considerata uno dei capolavori del Borromini, questa splendida cattedrale, fondata tra il 311 e il 312 d.C. da Papa Melchiade, si trova sul colle Celio ed è senza dubbio una meta irrinunciabile per i turisti ed i pellegrini di tutto il mondo. Dall'Ampia Domus 20/25 minuti a piedi o con la metropolitana Linea A - da Furio Camillo - terza Fermata San Giovanni .
806 Recomendado por los habitantes de la zona
Arcibasilica di San Giovanni in Laterano
4 Piazza di S. Giovanni in Laterano
806 Recomendado por los habitantes de la zona
La Basilica di San Giovanni in Laterano, definita anche la "madre di tutte le chiese" è una delle quattro basiliche papali di Roma insieme a San Pietro, San Paolo fuori le mura e Santa Maria Maggiore e fa parte di un grande complesso monumentale che include il grande obelisco, il Palazzo del Laterano ed il Santuario della Scala Santa. Considerata uno dei capolavori del Borromini, questa splendida cattedrale, fondata tra il 311 e il 312 d.C. da Papa Melchiade, si trova sul colle Celio ed è senza dubbio una meta irrinunciabile per i turisti ed i pellegrini di tutto il mondo. Dall'Ampia Domus 20/25 minuti a piedi o con la metropolitana Linea A - da Furio Camillo - terza Fermata San Giovanni .
All’interno del Parco degli Scipioni presso Porta Latina si trova un piccolo ma raffinato colombario (sepolcro collettivo per incinerazioni) della prima metà del I secolo d.C., accessibile attraverso la ripida scala originale su cui si staglia il mosaico iscritto in cui è nominato Pomponio Hylas (che non fu l’edificatore del complesso ma solo uno dei suoi fruitori, quasi certamente consorziati in un collegio nato allo scopo di dividere equamente le spese di costruzione). Le pareti della camera e della scala sono ricolme di nicchie sepolcrali e di edicole con decorazioni architettoniche e parti dipinte. Alcune sepolture mostrano ancora al di sotto la lastrina marmorea in cui è ricordato il nome del defunto. L’edicola di fondo, più monumentale, conserva inoltre urne in pietra ancora collocate nella posizione originaria. La copertura a volta è affrescata con un motivo vegetale che richiama il giardino dei Campi Elisi, luogo verso il quale le anime elette erano destinate.
Columbarium of Pomponius Hylas
10 Via di Porta Latina
All’interno del Parco degli Scipioni presso Porta Latina si trova un piccolo ma raffinato colombario (sepolcro collettivo per incinerazioni) della prima metà del I secolo d.C., accessibile attraverso la ripida scala originale su cui si staglia il mosaico iscritto in cui è nominato Pomponio Hylas (che non fu l’edificatore del complesso ma solo uno dei suoi fruitori, quasi certamente consorziati in un collegio nato allo scopo di dividere equamente le spese di costruzione). Le pareti della camera e della scala sono ricolme di nicchie sepolcrali e di edicole con decorazioni architettoniche e parti dipinte. Alcune sepolture mostrano ancora al di sotto la lastrina marmorea in cui è ricordato il nome del defunto. L’edicola di fondo, più monumentale, conserva inoltre urne in pietra ancora collocate nella posizione originaria. La copertura a volta è affrescata con un motivo vegetale che richiama il giardino dei Campi Elisi, luogo verso il quale le anime elette erano destinate.

Le Guide ai Quartieri

Il quartiere Appio Latino è uno dei quartieri storici di Roma. Prende il nome da due delle più antiche strade consolari risalenti all’antica Roma: la via Appia e la via Latina. Il quartiere infatti, offre alcuni tra gli angoli più belli di Roma, fuori dai circuiti turistici tradizionali. In questa zona è possibile infatti percorrere le Mura Aureliane dal Piazzale Appio fino a Porta Metronia, abbracciando il tradizionale mercatino di Via Sannio, e raggiungere la Via Appia Antica. Percorrendo l’antico asse viario, si incontrano alcuni dei monumenti più affascinanti dell’antica Roma, come la Chiesa del Domine Quo Vadis, la Tomba di Cecilia Metella, il Circo di Massenzio e la basilica di S. Sebastiano. Una volta la zona era costellata di pergole di osterie campestri, prati, casali e ville dai parchi rigogliosi e ombrosi. Un po’ ovunque si trovavano vigne il cui vino genuino era atteso dai romani per le ottobrate fuori porta. Accompagnata da sepolcri e ruderi monumentali, con antiche chiese e catacombe, la via Appia Antica venne definita la regina delle vie; la via Appia Nuova, invece, sistemata in età moderna, era percorsa dai carri di vino provenienti dai Castelli romani e dai gitanti fori porta. Anche la via Latina è segnata da importanti resti monumentali della Roma antica con catacombe e sepolcri sotterranei.
14 Recomendado por los habitantes de la zona
Quartiere IX Appio Latino
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Il quartiere Appio Latino è uno dei quartieri storici di Roma. Prende il nome da due delle più antiche strade consolari risalenti all’antica Roma: la via Appia e la via Latina. Il quartiere infatti, offre alcuni tra gli angoli più belli di Roma, fuori dai circuiti turistici tradizionali. In questa zona è possibile infatti percorrere le Mura Aureliane dal Piazzale Appio fino a Porta Metronia, abbracciando il tradizionale mercatino di Via Sannio, e raggiungere la Via Appia Antica. Percorrendo l’antico asse viario, si incontrano alcuni dei monumenti più affascinanti dell’antica Roma, come la Chiesa del Domine Quo Vadis, la Tomba di Cecilia Metella, il Circo di Massenzio e la basilica di S. Sebastiano. Una volta la zona era costellata di pergole di osterie campestri, prati, casali e ville dai parchi rigogliosi e ombrosi. Un po’ ovunque si trovavano vigne il cui vino genuino era atteso dai romani per le ottobrate fuori porta. Accompagnata da sepolcri e ruderi monumentali, con antiche chiese e catacombe, la via Appia Antica venne definita la regina delle vie; la via Appia Nuova, invece, sistemata in età moderna, era percorsa dai carri di vino provenienti dai Castelli romani e dai gitanti fori porta. Anche la via Latina è segnata da importanti resti monumentali della Roma antica con catacombe e sepolcri sotterranei.